Trentanni fa, precisamente nel 1987 e sul finire della Guerra Fredda,nasceva la prima versione di Nod32 da due giovani Miroslav Trnka e Peter Paško. Quel software li si trattava del primo antivirus disponibile per il popolo della Slovacchia che a quel tempo faceva ancor parte della Repubblica Cecoslovacca ed aveva da poco iniziato a prendere contatto con i primi PC commerciali. Dopo cinque anni Miroslav Trnka e Peter Paško incontrano Rudol Hrubý, con il quale decidono di fondare la società di sicurezza informatica ESET producendo quello che attualmente si chiama ESET Nod32 , il cui nome trasse ispirazione da Iside, la divinità egizia associata al potere taumaturgico.
In questi giorni ESET Nod32 si appresta a rilasciare sul mercato la nuova versione della propria suite di sicurezza, che promette una protezione più approfondita e completa, e con un occhio di riguardo per le aziende. In particolare nell’ultima versione saranno presenti nuovi strumenti di sicurezza pensati per mettere al sicuro il nuovo paradigma di Internet of Things.
Analizzando i dati a disposizione la previsione per i prossimi anni si parla di miliardi di dispositivi connessi alla rete, e a fronte di queste stime c’è una strada lunga da compiere perché ci si possa assicurare che questi prodotti siano adeguatamente messi al sicuro. E non si tratta di dividere dispositivi consumer da quelli industriali/professionali, poiché tutto è interconnesso e i principi basilari della messa in sicurezza sono gli stessi. Principi che spesso vengono trascurati, sia direttamente all’atto della progettazione (con buona pace del concetto di Security by Design), sia al momento della messa in opera, dimenticando magari di cambiare le password di accesso o di configurare adeguatamente i permessi e gli utenti. Un problema che non riguarda solamente dispositivi economici e dalle funzionalità basilari, ma che tocca anche prodotti più costosi e avanzati, con rischi maggiori. Al di là della sensibilizzazione che le società di sicurezza possono fare nei confronti dei produttori, ciò che può fare l’utente è di prestare attenzione alla configurazione dei dispositivi (prima la sicurezza, poi l’utilizzo) e controllare periodicamente gli aggiornamenti verificando inoltre da dove essi siano scaricati.
Tra le principali novità di questa suite troviamo il Connected Home Monitor che ha proprio lo scopo di monitorare gli eventuali dispositivi IoT e verificarne stato di aggiornamento, password ed eventuali permessi. La funzionalità effettua anche un test per verificare eventuali vulnerabilità sul router domestico e degli smart devices in generale (per esempio se sono in uso password deboli o firmware ormai vecchi). Tra le novità presenti nella versione 2018 di ESET Nod32 si segnala la presenza dello scanner UEFI, che protegge il sistema da quella cateogria di minacce che entrano in azione ancor prima dell’avvio del sistema operativo, e la funzionalità di gestione delle licenze che permette tramite il sito my.eset.com di monitorare lo stato delle licenze e dei dispositivi connessi delle varie installazioni ESET, direttamente da un unico portale.
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